Nel 1984 la Città di Prato allestì una mostra monografica dedicata ad uno dei manufatti più rappresentativi del teatro.
Ideata e progettata da Valerio Morpurgo, unica ad oggi nel suo genere per la vastità del materiale e la complessità dei contributi raccolti, la mostra documentò:
«...i diversi momenti della figurazione e l'evoluzione dei suoi stili sino alla rottura con ogni episodio formale (per sopravvenuto superamento della convenzione tradizionale) quando il Sipario scompare, o diviene tendaggio della routine e non ha più ragione d'essere come episodio decorativo.
Ma, il Sipario, non è in realtà mai morto in assoluto.
Oggi viene in qualche modo rivalutato e attori e registi lo recuperano riteatralizzandolo nel gioco scenico, forse con elisione di quel significato di facciata più proprio alla cerimonia della pausa e dell'attesa.»
Lo affermava lo stesso Morpurgo in ''L'avventura del sipario'' - Figurazione e metafora di una macchina teatrale, Ubulibri, 1984, pag. 12, catalogo della mostra comprendente scritti, tra gli altri, di Jean-Louis Barrault, Gillo Dorfles, Francesco Leonetti e Franco Quadri che, come numerosissimi altri testi della casa editrice milanese, è oggi un cult per scenografi e operatori del teatro, purtroppo esaurito ed introvabile anche usato.